NUOVO PROGRAMMA: RECOVERY
Il mondo delle stelle variabili è stato profondamento stravolto negli ultimi anni grazie alle numerose survey che se da una parte hanno limitato tantissimo la possibilità di scoprire nuove stelle variabili da parte degli astrofili, dall’altro hanno aperto la possibilità di accedere a una quantità di dati finora inimmaginabili.
E il ruolo degli astrofili?
Sebbene non sia preclusa la possibilità di scoprire nuove stelle variabili, a nostro giudizio, le survey hanno aperto un nuovo campo di lavoro dove gli astrofili possono dare il proprio contributo in maniera determinante.
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LE NOSTRE NEWS
THE COMPLEX SYSTEM OF ASAS J110528+0545.0
Pochi giorni fa è arrivata la conferma della pubblicazione del nuovo articolo targato SSV-UAI-GRAV in merito alla riclassificazione della stella variabile ASAS J110528+0545.0 presso il Research Note dell’American Astronomical Society (RNAAS). Una stella peculiare classificata prima come Delta Scuti ma che poi grazie a questo studio si è scoperta essere una ELL/RS; proprio la particolarità e la curiosità dell’astro ha spinto il gruppo di ricerca coordinato da Ivo Peretto ad indagarne la natura intrinseca con numerose notti di osservazioni.
Qui l’articolo completo: THE COMPLEX SYSTEM OF ASAS J110528+0545.0
Riclassificazione della stella variabile CzeV1067
La nostra sezione di variabilisti colpisce ancora portando a termine un altro interessantissimo lavoro. Peretto Ivo, Lora Stefano, Furlato Giovanni, Barbieri Matilde e Gianni Galli sono i firmatari di un nuovissimo articolo scientifico che troverete sul nuovo numero (Luglio-settembre 2024) della rivista dell’Unione Astrofili Italiani. Infatti, in seno al programma Recovery, proposto dai nuovi responsabili della sezione stelle variabili Ivo e Stefano, è stato scoperto che la stella variabile CzeV 1067, classificata al vox come Delta Scuti è in realtà una EA, ovvero un sistema binario, di cui una delle due componenti pulsa come Delta Scuti.
Lorenzo Sassaro, un nostro ricercatore, Alfiere della Repubblica Italiana
Primo articolo su AAS (American Astronomical Society)
